Alla scoperta virtuale di Israele e del Museo: lo Shrine of the Book

In questo momento, in cui siamo ancora costretti a restare a casa, tra le mete che ci mancano di più vi è sicuramente Israele, dove non vediamo l’ora di ritornare con il nostro annuale tour che in passato ci ha tanto emozionato. Nel frattempo, abbiamo pensato di ricordare le nostre tappe al Museo, celebrandolo attraverso una serie di articoli: alla scoperta virtuale di Israele e del Museo. 

Figura 1: esterno del Santuario del libro – dal sito dell’Israel Museum

Chi sia stato in visita con noi all’Israel Museum di Gerusalemme, di certo non può dimenticare lo Shrine of The Book (il Santuario del Libro), nel dipartimento archeologico del museo. Qui sono conservati i Rotoli di Qumran, tra i rinvenimenti archeologici più importanti di tutti i tempi, che devono questo nome alle Grotte di Qumran, dove i manoscritti sono stati ritrovati nel 1947, sulla riva nord-occidentale del Mar Morto. Trattasi delle copie dei libri dell’Antico Testamento risalenti al 150 a.C. – 70 d.C., la cui appartenenza è associata all’antica setta ebraica degli Esseni. 

Lo Shrine of the Book, costruito su progetto degli architetti Armand P. Bartos e Frederic J. Kiesler,   riprende la forma delle ampolle contenenti i manoscritti ritrovati. Un edificio che si presenta come una grande cupola, bagnata dai costanti getti d’acqua che la circondano, allusivi ai bagni di purificazione caratteristici degli Esseni, rituali di cui abbiamo molte prove proprio grazie agli stessi scavi del 1947. Per entrare nel Santuario, si attraversa un corridoio che ricorda l’ambientazione delle grotte e che conduce a quello che appare come vero e proprio Tempio, un luogo sacro dell’antica Gerusalemme, dove i primi 7 rotoli rinvenuti presso Qumran sono conservati con la dovuta attenzione alle condizioni luminose e climatiche. 

L’ambiente interno, scuro e sacrale, contrasta con la modernità del rivestimento esterno bianco: una contrapposizione messa in risalto anche con l’accostamento ad una liscia e severa parete di mattoni neri, opera posta vicino al santuario con un’allusione fortemente spirituale: rappresenta, infatti, i “Figli delle Tenebre”, cioè le popolazioni nemiche degli Esseni, i quali per contro si proclamavano “Figli della Luce”.

Possiamo esplorare gli ambienti dello Shrine of the Book in un video messo a disposizione dal Museo su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=nG45APkkmI4&feature=youtu.be

Figura 2 interno del Santuario del libro – da Allaboutisrael.com

Ancora in riferimento al periodo degli Esseni, troviamo vicino al santuario anche il Modello di Gerusalemme del Secondo Tempio che, in circa 1.000 metri quadrati, ricrea la città nel 66 d.C. alla vigilia della grande rivolta degli ebrei contro i romani. 

Figura 3 esterno del Santuario del libro affiancato alla parete nera – da Kairos2.com


Figura 4 Modello di Gerusalemme del Secondo Tempio – dal sito dell’Israel Museum

Il modello è stato creato dal professor Avi-Yonah, specialista dell’antica Gerusalemme. La sua ricostruzione si basa sulle descrizioni di fonti ebraiche, in particolare la Mishnah, e sugli scritti dello storico contemporaneo Flavio Giuseppe, oltre che su reperti archeologici provenienti da Gerusalemme e da città romane.

Nonostante i re del tempo furono influenzati dallo stile greco e romano, come si vede negli edifici, nelle strade e negli impianti idrici, con uno sguardo attento si può notare il carattere unicamente ebraico della Gerusalemme di allora, dove c’è un solo luogo sacro (il Monte del Tempio, nel cuore della città) con un solo tempio, devoto ad un solo Dio; in una Gerusalemme antica che non presenta sculture o rilievi raffiguranti figure umane e animali, in accordo con il secondo comandamento delle Tavole della Legge: “Non ti farai alcuna immagine scolpita”.

La magnificenza della città come replicata nel modello non durò a lungo. Nel 66 d.C. scoppiò la Grande Rivolta contro i Romani, e nel 70 d.C., dopo cinque anni di combattimenti, la città fu distrutta e il Tempio bruciato.

Figura 5 Mappa del dipartimento di Archeologia – dal sito dell’Israel Museum

La vicinanza del modello al Santuario del Libro crea un continuum, che rappresenta l’intero spettro dei vari gruppi che componevano la società ebraica alla fine del Secondo Tempio. Il Modello riflette l’élite sociale, economica e politica; mentre il Santuario del libro, attraverso gli scritti dei Rotoli del Mar Morto, racconta la storia, la letteratura e il mondo spirituale dei gruppi separatisti che rifiutarono una vita di lusso e corruzione che allora caratterizzava la città.

Gennaio 2021 – autore: Daniela Stefanelli

Fonti e curiosità: i materiali più interessanti selezionati dall’AIMIG per voi:

  1. – Su questo link trovate delle strabilianti visioni aeree degli ambienti del museo sopra descritti: https://www.youtube.com/watch?v=aIM80x0XEdQ&feature=youtu.be